PRIMA DELLA RIVOLUZIONE

8 novembre 2010

di Bernardo Bertolucci (Italia, 1964)

Al termine della proiezione
Pietro Caruso e Andrea Panzavolta discuteranno il film

Ingresso: Euro 5,00

 

Storia di un amore impossibile: il ventenne Fabrizio, figlio di un’agiata famiglia di Parma, ama, riamato, Gina, giovane e nevrotica sorella di sua madre, ma non ha il coraggio (la maturità) di andare fino in fondo e si adatta a un matrimonio borghese di convenienza, rinunciando anche all’impegno politico di iscritto al PCI: “Per gente come me è sempre prima della rivoluzione”.

Esiste nel film la materia di un romanzo che coniuga passione con ideologia, materia che il 23enne Bertolucci, dopo l’esordio in La comare secca (1962), dispone in blocchi lirici puntando a esprimere la vibrazione poetica degli avvenimenti più che a rappresentare gli avvenimenti stessi.

È un film profondamente musicale sia in senso figurato come musica interna alle immagini sia in senso concreto come uso della musica (Ennio Morricone), dalle canzoni di Gino Paoli al Macbeth di Verdi nel sottofinale.

Si aggiungano gli atout della vibrante interpretazione di A. Asti e del bianconero di Aldo Scavarda che esalta i paesaggi di Parma e dei dintorni. Uno dei due o tre migliori esempi del giovane cinema italiano negli anni ’60.

 

> “Prima della rivoluzione” - Recensione di Andrea Panzavolta

 

CHI CONTROLLA IL PRESENTE CONTROLLA IL FUTURO

3 novembre 2010

Il potere e la comunicazione

Carmen Lasorella, Direttrice Generale San Marino RTV
Roberto Balzani, Sindaco di Forlì
Modera: Alessandra Righini, Presidente del Circolo Acli ‘L. Valli’

Ciò che sta accadendo in Italia è il tentativo di realizzare una compiuta produzione mediatica della decisione politica.

Le istituzioni statali vanno occupate non perché luoghi esclusivi del «politico», ma per prevenire una «politica insorgente» attraverso la gestione diretta, dai media alla formazione, dei processi di identificazione culturale.
Che poi ci sia un imprenditore politico a tirare le fila dovrebbe far riflettere sulla natura del populismo postmoderno che occupa il centro della scena politica nel capitalismo contemporaneo.

L’enfasi sulla libertà e sulla differenziazione sociale e culturale del populismo postmoderno convive infatti con la produzione mediatica di una sintesi tra interessi conflittuali tra loro, fattore indispensabile per la decisione politica.

LA PAROLA E LO SDEGNO

30 ottobre 2010

Lettura di passi tratti da “Omaggio alla Catalogna” di George Orwell e da “I grandi cimiteri sotto la lunadi Georges Bernanos

Soprano: Beatriz Lozano
Pianoforte: Nicoletta Latini
Voce recitante: Sabina Spazzoli
Corpo di ballo: Ateneo Danza di Forlì
Musiche di: E. Granados, J. Rodrigo e F. Obradors

Evento in collaborazione con l’Assessorato alla Politiche Giovanili del Comune di Forlì

Nel 1936 scoppia in Spagna la guerra civile.

I morti saranno oltre 600.000. Ma questo è solo l’inizio, perché la guerra di Spagna è anche la prova generale della Seconda guerra mondiale. Bernanos, scrittore accesamente religioso, dapprima sedotto dal franchismo, ben presto si ribella alle violenze della repressione antirepubblicana. Da questa rivolta nasce I grandi cimiteri sotto la luna, in cui la Spagna diventa simbolo della tragedia del mondo.

Un percorso simile, anche se di segno opposto, è quello compiuto da George Orwell. Repubblicano della prima ora, Orwell visse le giornate del maggio 1937 a Barcellona, venne gravemente ferito nell’assedio di Huesca riuscendo poi a riparare in Francia. Da questa esperienza nacque Omaggio alla Catalogna, un’opera che segna un momento cruciale nella sua formazione politica e intellettuale: le preferenze dello scrittore per il socialismo si mutano in un più limpido e organico rifiuto del totalitarismo e di quanto vi si accompagna: crudeltà, doppiezza, disinformazione.

IL POSTO DELLE FRAGOLE

18 ottobre 2010

di Ingmar Bergman (Svezia, 1955)

Al termine della proiezione Pietro Caruso e Andrea Panzavolta discuteranno il film

Ingresso: Euro 5,00

 

Uno dei film più famosi e sconvolgenti di Bergman.

Esiste forse per tutti un posto delle fragole, un luogo dove rimane intatto l’incanto dell’infanzia, l’Io che eravamo, con la semplicità, l’autenticità e le speranze di quando la vita era davanti, un luogo, che forse c’è ancora dentro o fuori di noi, dove qualcuno può metterci davanti uno specchio e farci vedere quello che siamo diventati.

Sono le fragole selvatiche colte nel giardino della casa d’infanzia di Isak Borg, vecchio professore egoista e misantropo, in viaggio a Lund per la celebrazione del suo giubileo all’Università, coronamento della carriera di medico e ricercatore. Da lì i ricordi prendono a intrecciarsi alla realtà, trasformando il viaggio verso Lund in una sorta di pellegrinaggio e in una assorta riflessione sul ruolo dell’intellettuale.

 

 

> “Il posto delle fragole”Recensione di Andrea Panzavolta

M.

8 ottobre 2010

La figura della madre in 1984 e nella lettera del 28 febbraio 1778 di Mozart

Pianoforte e commento: Filippo Pantieri
Voce recitante: Sabina Spazzoli
Violino: Gabriele Raspanti

Musiche di: W.A. Mozart

Evento in collaborazione con l’Assessorato alla Politiche Giovanili del Comune di Forlì


«Il ricordo della madre gli diede una fitta al cuore perché essa era morta amandolo, in un’epoca in cui era troppo giovane ed egoista per ricambiarla di quello stesso amore…Quelle stesse cose, come si accorgeva, non potevano accadere oggigiorno. Oggi c’era la paura, odio, dolore, ma nessuno provava più la dignità di commuoversi, né la forza di un dolore profondo, complesso. Gli parve di leggere tutto ciò nei grandi occhi di sua madre e di sua sorella che riguardavano attraverso l’acqua verde, a centinaia di leghe di profondità, mentre andavano man mano affondando».

George Orwell, 1984
Parigi, 3 luglio 1778

«Pianga con me, amico mio! Questo è stato il giorno più triste della mia vita. Scrivo alle due di notte. Ed è necessario che glielo comunichi: mia madre, la mia cara madre, non è più. Dio l’ha chiamata a sé, l’ho visto bene e perciò mi sono rimesso alla sua volontà. Lui me l’aveva data, lui poteva quindi togliermela. Si immagini solo tutta l’agitazione, le preoccupazioni e l’angoscia in cui ho vissuto in questi ultimi quattordici giorni. È morta ormai priva di coscienza, si è spenta come si spegne un lume. Io le stringevo la mano, le parlavo, ma lei non mi vedeva, non mi udiva e non sentiva più nulla».

Wolfgang Amadeus Mozart
Lettera all’abate Joseph Bullinger

> À Paris
Le Sonate K 304 e K 310 di Wolfgang Amadeus Mozart

Sul concerto di Pantieri e Raspanti
Di Andrea Panzavolta

> Lettere
di Wolfgang Amadeus Mozart

Una nota sull’epistolario mozartiano
Di Andrea Panzavolta

 

PARLARE IN NEOLINGUA

30 settembre 2010

Orwell e noi

Rocco Ronchi, Università dell’Aquila

 

 

«La Neolingua era distinta da quasi tutte le altre lingue dal fatto che il suo vocabolario diventava ogni giorno più sottile invece di diventare più spesso.

Ogni riduzione rappresentava una conquista, perché più piccolo era il campo della scelta e più limitata era la tentazione di lasciar spaziare il proprio pensiero.

Si sperava, da ultimo, di far articolare il discorso nella stessa laringe, senza che si dovessero chiamare in causa i centri del cervello».

George Orwell, 1984

UN SOGNO FATTO A PRAGA

18 settembre 2010

Prima assoluta

Evento in collaborazione con Emilia Romagna Festival

Musiche di Mino Marani
Libretto di Andrea Panzavolta
Mozart: Yasuharu Fukushima
K. (scrittore): Giuseppe Valzania
Scenografie: Daniele Benericetti
Orchestra: Accademia Malatestiana
Direttore: Mino Marani
Coro: Musica Enchiriadis di Cesena
Maestro del coro: Pia Zanca
Corpo di ballo: Ateneo Danza di Forlì

 

Ingresso: intero Euro 12,00. Ridotto Euro 10,00. Club Giovani Euro 6,00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una notte, mentre sta tornando a casa, Franz Kafka incontra Wolfgang Amadeus Mozart che, smarritosi per le vie di Praga, è alla ricerca del Nationaltheater dove da l’a poche ore si terrà la prima del Don Giovanni. Quell’incontro è reale o è solo il parto della fin troppo esuberante immaginazione di Kafka? È l’inizio di un serrato dialogo sulla funzione dell’arte e sul ruolo dell’artista nella società che si concluderà con un  autentico colpo di scena.

Tra citazioni tratte dalla trilogia di Mozart-Da Ponte e ammiccamenti alle commedie liriche di Richard Strauss, una originale ‘conversazione per musica’.

 

> Immagini

> Scarica il libretto: “Un sogno fatto a Praga”

>”Caro maestro, caro Direttore…”
Carteggio
I cartoni preparatori di “Un sogno fatto a Praga”

 

IL PICCOLO EBREO DAVID

28 gennaio 2010

lettura tratta da

VITA E DESTINO

di Vasilij Grossman

Interpretano:
Nadia Abbondanza, Rita Bassi, Marco Mosti, Andrea Panzavolta

Violino: Gianpiero Montalti

Programma

J.S. Bach, Adagio dalla I sonata in sol minore per violino solo.
PROLOGO
J. Williams, Theme from Schindler’s List
IL PICCOLO EBREO DAVID
G.F. Händel, Sarabanda, suite  n. 4 in re minore, Hwv 437
EPILOGO
J.S. Bach, Aria dalla suite n. 3 in re maggiore, Bwv 1068

Scarica libretto PDF: Giornata-della-memoria-2010.pdf

NECROPOLI

26 gennaio 2009

di Boris Pahor

Interpretano:
Nadia
Abbondanza, Rita Bassi, Marco Mosti, Andrea Panzavolta

Musiche
Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra di Bela Bartòk
Repertorio fotografico Storia della Shoah, UTET

Scarica libretto PDF: Giornata-della-memoria-2009.pdf

IL CANTO DEL POPOLO EBRAICO MASSACRATO

31 gennaio 2008

di Yitzhak Katzenelson

Interpretano:
Nadia Abbondanza, Rita Bassi, Marco Mosti, Andrea Panzavolta

Scarica libretto PDF: Giornata-della-memoria-2008.pdf