ACLI Valli
“L’Occidente nel labirinto”
Il Circolo ACLI L. Valli
Il Circolo ACLI “L. Valli” è un circolo di base, di promozione sociale, inserito in un contesto più ampio di associazioni, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, che ha valenza, e presenza, nazionale ed europea. Costituitosi nell’anno 2000, ha sede legale presso la Parrocchia di Ravaldino in C-so Diaz 105 a Forlì. La vocazione internazionale delle ACLI è stata pienamente recepita dal “L. Valli” fondando presso la sede istituzionale una scuola di alfabetizzazione degli stranieri affidata ad insegnanti in pensione e volontari, con lo scopo di insegnare a stranieri di tutte le età i primi rudimenti della lingua italiana, in modo da facilitare l’ingresso nella società italiana.
L’altra grande vocazione delle ACLI, quella dell’impegno culturale, sociale e politico, ha trovato una felice espressione nel festival L’Occidente nel labirinto, istituito nel 2001 quale forum di discussione pubblica dopo i terribili eventi dell’11 settembre. Da allora il festival si è svolto senza alcuna interruzione.
Le tre immagini di Bobbio
Norberto Bobbio siinterrogava sul significato della vita per mezzo di tre immagini tratte da Wittgenstein, elevate a paradigmi: la bottiglia nella quale la mosca vola a casaccio, la rete in cui si dibatte il pesce, il labirinto entro il quale ci si aggira cercando la via per uscirne.
Delle tre, Bobbio prediligeva quella del labirinto perché, scriveva, «chi entra in un labirinto sa che esiste una via d´uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un´altra. Talora la via che sembra più facile non è la più giusta; talora, quando crede di essere più vicino alla meta, ne è più lontano, e basta un passo falso per tornare al punto di partenza. Bisogna avere molta pazienza, non lasciarsi mai illudere dalle apparenze, fare, come si dice, un passo per volta, e di fronte ai bivi, quando non si è in grado di calcolare la ragione della scelta, ma si è costretti a rischiare, essere sempre pronti a tornare indietro».
Le parole di Bobbio furono assunte quale viatico dal Circolo Acli ‘Lamberto Valli’ quando, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, si avvertì l’urgenza di capire i segni dei tempi e di offrire non verità, tentazione che alla base di tanti integralismi, bensì un metodo, un abito mentale fatto di passione per la ricerca, di attitudine al dialogo, di chiarezza definitoria, di parole libere ma non liberate.
Una trilogia dei valori per le tre edizioni 2016-17-18
Libertà, Uguaglianza, Fraternità sono capisaldi del pensiero civile e politico dell’Occidente, ma oggi questi valori che avevano una dimensione universale sono profondamente in crisi, come se la polvere nel corso di meno di tre secoli avesse seppellito le ragioni che spinsero ceti di varie ispirazioni sociali a riconoscersi in comuni ideali. Il “Valli” per il triennio 2016-2018 intende promuovere un nuovo rivelarsi di quelle parole ispirate da alti ideali universali cogliendone la problematicità, persino i limiti e la necessità di interrogare la comunità forlivese e romagnola e le giovani generazioni sull’attualità e l’opacità presente in alcune di quelle antiche ispirazioni. Per questo nella proposta del circolo “Valli” le tre parole simbolo della Rivoluzione Francese sono rovesciate nell’ordine della propria formulazione intendendo la Fraternità, la prima e la più difficile delle urgenze connessa come è sia al significato cristiano del dono gratuito sia alle strategie della solidarietà in tempi nei quali non vengono riconosciuti diritti di aiuto e di assistenza ai derelitti della Terra; l’Uguaglianza come ispirazione non all’appiattimento egalitario, ma ad un preciso dovere nello Stato di diritto della rimozione degli ostacoli che rendono ancora per tanti impossibile la crescita umana e delle loro aspirazioni. Uguaglianza che ha rima fortissima con Giustizia. Infine la Libertà, non perché sia secondaria alle altre due aspirazioni, se mai perché oggi le libertà si coniugano alle responsabilità e ai doveri non solo ad astratte categorie della filosofia politica o dell’etica pubblica.
Nella proposta triennale del circolo “Lamberto Valli” delle Acli di Forlì il filo che unisce i diversi profili di autori e la trama che ne sottende sono rappresentati dai valori. Per un circolo come il “Valli” fortemente motivato dalla sua tradizione fondata su un cristianesimo attivo, fortemente intriso di comunità socialità e operoso laburismo, i simboli della tradizione civile e politica della Democrazia continuano a rappresentare per l’Occidente una soglia che può essere rinnovata, ma senza la quale tutto l’insieme delle esperienze delle nostre realtà ne subirebbero una mutilazione imponente, il rischio di un irreversibile declino. I primi destinatari di queste tre edizioni sono dunque, come accennato, le giovani generazioni delle comunità forlivesi e romagnole, il mondo degli insegnanti e dei formatori, la grande platea studentesca, la società civile e del volontariato organizzata nella miriade di associazioni, movimenti, circoli che rendono vitale e concreto il sistema della partecipazione culturale e sociale nel territorio. Forlì fra l’altro è ormai diventata, grazie al potente ruolo di traino dell’Amministrazione comunale e della Fondazione della Cassa dei Risparmi, una città d’arte e di cultura che si gioca un ruolo protagonista con le più riconosciute realtà del panorama regionale e nazionale. Le coincidenze di ricorrenze sul piano istituzionale del 7O° della Repubblica questo anno, del 70° della convocazione dell’Assemblea Costituente nel 2017 e del 70° della proclamazione della Costituzione nel 2018 rafforzano l’intendimento del circolo “Valli” di coinvolgere in una serie delle sue iniziative alcune realtà associative del territorio che hanno particolare attenzione ai temi della partecipazione civile e la valorizzazione delle istituzioni democratiche e del ruolo determinante che l’Europa, al di là delle sue presenti contraddizioni comunque continua a rappresentare. Un orizzonte che costituisce ormai una scelta irreversibile non soltanto un’utopia.
Per questo in ognuna delle tre edizioni prevista, partendo da una prevalenza del profilo d’autore anche le altre valorialità presenti nelle successive edizioni saranno coinvolte all’interno delle diverse sezioni in cui si articolano le iniziative.
Il nesso con la tradizione culturale, politica, religiosa italiana anche per questo triennio ci ha convinto ad individuare in tre grandi figure lo sfondo, la filigrana capace di aiutarci nella formulazione di proposte in grado di coniugare diverse ispirazioni e intersezioni di idee e culture e dall’altro lato una ispirazione capace di inserirsi nel dibattito che su figure come San Francesco, Pierpaolo Pasolini e Italo Calvino continuano a fornire piste di ricerca e spunti di discussioni mai conclusi. Materiali e ambiti di confronto che sapranno conquistarsi spazi di attenzione non solo locali.
I pannelli del trittico, pur affrontando un tema specifico, sono tuttavia accomunati dalla scelta di parole chiave che costituiscono nel loro insieme una sorta di lemmario essenziale per il tempo che stiamo vivendo e di cui si vuole tessere l’elogio, secondo i seguenti titoli:
1. San Francesco. Elogio della fraternità – XVI edizione
2. Pier Paolo Pasolini. Elogio dell’uguaglianza – XVII edizione
3. Italo Calvino. Elogio della libertà – XVIII edizione